Valalta FKK Naturist Camping (12 luglio 2020)

Vacanza a rischio... ?


Dopo l'esperienza più che positiva dello scorso anno decidiamo di tornare al Valalta anche nel 2020. Inviamo un paio di e-mail a inizio febbraio per chiedere informazioni (sappiamo che appartamenti e bungalow sono molto richiesti e quindi è necessario prenotare molto in anticipo) e riusciamo ad ottenere una offerta per un appartamento di tipo VB (2+2) nel periodo che va dal 12 al 25 luglio alla tariffa di 1020 Kn al giorno (circa 130 euro). Confermiamo inviando i soliti 300 euro di caparra e poi, subito dopo, veniamo sopraffatti dall'uragano Covid19.
Le settimane e i mesi che si sviluppano dagli ultimi giorni di febbraio in poi sono nell'esperienza e nella memoria di tutti: lutti, privazioni e lockdown sono all'ordine del giorno, non è quindi nostra intenzione ripercorrere quei momenti tragici in questo post. Sta di fatto comunque che fin da subito si fa avanti il serio presentimento di dover rinunciare alla vacanza in Croazia appena prenotata. Dal momento però che il regolamento prevede la possibilità di annullare la prenotazione con restituzione della caparra (decurtata delle sole spese di segreteria) fino a 15 giorni prima della data di arrivo in struttura, decidiamo di aspettare un po' prima di fare questo passo. Non siamo certo ottimisti visti i bollettini sempre peggiori della Protezione Civile, ma non si sa mai che in 4 mesi la situazione evolva e migliori......    
E infatti è solo a seguito del decreto 15 giugno, che allenta ulteriormente le misure di contenimento e di fatto determina la convivenza con il Covid, che riprendiamo fiducia e intravediamo la possibilità di partire.
In Croazia la situazione sembra essere sotto controllo, il numero dei contagi non è elevato, ufficialmente non si registrano focolai pericolosi nelle zone costiere e l'Istria pare abbastanza sicura.  
Dalla pagina Facebook e dal sito istituzionale Valalta.hr apprendiamo che per la sicurezza degli ospiti all'interno del villaggio sono in vigore specifiche misure di prevenzione che vanno dall'obbligo della mascherina nei luoghi chiusi alla disponibilità di erogatori di disinfettante per mani un po' ovunque, nonchè all'esortazione a mantenere il distanziamento sociale durante la convivenza all'interno del campeggio. Al fine di snellire possibili controlli in frontiera ci viene inoltre consigliato di effettuare, prima di partire, la dichiarazione d'ingresso sul sito Enter Croatia tramite la compilazione del form online.  

Si parte... !

Finalmente è il 12 luglio, la situazione emergenziale è nettamente migliorata e quindi possiamo partire molto più sollevati. Partiamo da casa molto presto, un po' prima delle cinque di mattina, in quanto vorremmo evitare una attesa troppo lunga al confine Slovenia-Croazia, immaginiamo che i controlli saranno un po' più lunghi del previsto. Alle otto e un quarto entriamo in Slovenia: le guardie slovene ci sono ma non controllano i documenti. Come al solito usciamo dall'autostrada (evitiamo di pagare la vignetta per fare appena 25 Km in territorio sloveno) e prendiamo la viabilità ordinaria che ci porta, passato Capodistria, al confine Croato nei pressi di Dragogna. Qui arriviamo verso le nove e già c'è una discreta coda, due colonne di auto e camper in fila per 6/700 metri almeno. Impieghiamo un ora buona per arrivare alla dogana. Qua ci controllano solo i documenti, la dichiarazione d'ingresso che avevamo stampato dal sito Enter Croatia non interessa proprio. Espletate in pochi secondi le formalità entriamo nell'autostrada Croata e guidiamo per gli ultimi 70 chilometri, quelli che ancora ci separano da Rovigno. Arriviamo al Valalta piu o meno alle undici. Alla barriera ci misurano la temperatura e, controllata la nostra prenotazione, ci indirizzano verso la reception degli appartamenti dove ritiriamo la chiave dell'appartamento n. 1274, appartamento ubicato nel villaggio delle villette a schiera: si tratta di un bilocale composto da camera da letto (separata) e soggiorno con divano letto e angolo cottura accessoriato, la stessa configurazione dell'appartamento n. 1240 dove abbiamo soggiornato lo scorso anno. Dopo esserci sistemati, visto che ormai è mezzogiorno passato, ci spostiamo al vicino ristorante di pesce Spaccio per consumare il nostro primo pranzo al Valalta.  

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Misure anti Covid  

Durante le nostre due settimane di permanenza possiamo dire di aver potuto verificare piuttosto bene come il Valalta si sia attrezzato per garantire la sicurezza dei turisti. 
All'ingresso dei vari esercizi e negozi, dei ristoranti, dei bagni, della piscina, alla reception, sono state installate colonnine con dispenser erogatori di disinfettante per le mani, inoltre grandi cartelli ricordano l'obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi. Mascherina indossata diligentemente anche dagli impiegati, dagli esercenti, dai commessi, dai camerieri dei ristoranti.  
I posti in spiaggia e in piscina sono stati sostanzialmente ridotti in numero in modo da evitare sovraffollamenti. Ce ne rendiamo perfettamente conto durante le nostre passeggiate mattutine lungo il perimetro del villaggio in quanto, passando a fianco del deposito, vediamo molti lettini di tutti i tipi accatastati e quindi non utilizzati. Gli ombrelloni sono rimasti più o meno lo stesso numero, ma la distanza tra uno e l'altro è comunque tale da consentire il distanziamento sociale di prammatica. I gonfiabili acquatici sono spariti, e anche le piattaforme galleggianti che lo scorso anno erano ancorate nelle due baie, a disposizione dei bagnanti, quest'anno non ci sono più:  anche queste si trovano stoccate in deposito, sulla collina dietro la reception. 

Situazione presenze

La prima cosa che notiamo nei primi giorni del nostro soggiorno è che il quartiere degli appartamenti, dove si trova anche il nostro, è abitato al 50% della sua capienza. La nostra unità abitativa è composta sul nostro lato da due appartamenti ma solo il nostro è occupato. Di fronte e dietro a noi la situazione è analoga. Anche nella zona bungalow, quando passiamo per andare in spiaggia, vediamo molte unità disabitate.
Quest'anno abbiamo portato con noi le nostre e-bike con l'intenzione di fare qualche pedalata nei dintorni, di raggiungere eventualmente Rovigno, che dista solo qualche chilometro, o anche di visitare le altre spiagge del litorale. Cogliamo quindi l'occasione per visitare in modo capillare anche l'interno del villaggio e possiamo constatare che la percentuale del 50% si ripete più o meno in tutte le altre zone del campeggio: tante piazzole sono libere, anche alcune delle più ambite vicino al mare, ma anche diverse mobilhome sulla collina. La situazione ci sembra forse migliore tra gli stanziali, pur se anche tra questi si registrano diverse defezioni, ma evidentemente il fatto di aver disponibilità del posto (pagato) per tutta la stagione ha spinto questi ospiti a essere comunque presenti. 

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I nostri 15 giorni a Valalta

La nostra vacanza di 15 giorni (da prenotazione avrebbero dovuto essere 13 ma, vista anche la disponibilità di alloggi, abbiamo chiesto sul posto di aggiungere un paio di giorni in modo da fare il viaggio di ritorno il lunedì, probabilmente con meno rischio traffico) trascorre nel migliore dei modi, puro relax e naturismo quotidiano, spiaggia, piscina, sole, nuoto, camminate all'alba e tisana serale, un paio di cene di pesce al ristorante Spaccio, il maialino istriano al ristorante Grill.  Il tutto nel pieno rispetto del distanziamento sociale e della prevenzione anti-covid imposti dal regolamento del villaggio.

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Rovigno e dintorni

Un pomeriggio, decidiamo di spostarci in bicicletta alla scoperta del litorale a sud di Rovigno. Percorriamo la pista ciclabile che corre ai lati della strada per Valalta (Cesta za Valaltu-Lim), quindi deviando per strade secondarie, in pochi minuti e dopo soli 5 chilometri raggiungiamo Rovigno. Entriamo in città da nord, dalla zona di attracco delle motonavi e dei ferry da e per l'Italia (due collegamenti sono attivi in estate: Venezia e Cesenatico). Proseguendo, dopo un paio di rotatorie siamo al porto turistico, il vero cuore di Rovigno, la zona dei ristoranti, dei negozi e della movida serale. Passato il porto e le varie sbarre carraie che suddividono la città in differenti settori di accesso, entriamo nella zona del parco Punta Corrente, dove si trovano i principali lidi cittadini. Un sentiero ciclo-pedonale ghiaiato ci permette di seguire la costa per un paio di chilometri e goderci così la vista delle spiagge libere, delle baie e delle calette che a quest'ora sono affollate di bagnanti. Poi, però, il sentiero in costa si interrompe in corrispondenza di una punta rocciosa e siamo allora costretti a tornare indietro e percorrere un sentiero più in quota che ci consente di superare l'ostacolo e scendere sul litorale qualche centinaio di metri più a sud. Da qui pedaliamo ancora per 5 chilometri sul litorale fino a raggiungere la spiaggia FKK del camping Polari, prima di intraprendere la via del ritorno.

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Alcune impressioni su quanto visto: 
- le spiagge libere di Rovigno città sono senz'altro belle e si estendono in una vasta zona di parco forestale (Punta Corrente) che consente,  nei periodi più caldi della giornata, di usufruire di ombra naturale; al pomeriggio sono in ogni caso piuttosto affollate e qui non è consentito il naturismo:
- scendendo verso il Polari incontriamo una zona FKK libera, delimitata da appositi cartelli, in prossimità del resort Villas Rubin; qua troviamo i primi naturisti (per il resto, durante il nostro tragitto, anche nelle zone più riparate, abbiamo incontrato solo bagnanti in costume);
- il camping Polari, visto così di passaggio, è stata una piccola delusione; mentre la parte tessile pare essere ben integrata e centrale, vicino ai principali servizi, la zona naturista ci sembra essere meno curata e servita, un po' confinata ai margini; forse è stata solo una nostra impressione, ma la commistione nudo/tessile in questo caso non ci sembra il massimo; meglio di certo il Valalta; 

Conclusioni

Una vacanza a Valalta è veramente rilassante e consente di vivere il naturismo in un modo pressochè quotidiano senza per questo dover rinunciare alle comodità e ai servizi di tutti i giorni. La cura degli ospiti, soprattutto di coloro che alloggiano negli appartamenti, è ottima: pulizie quotidiane, letti rifatti, asciugamani sempre puliti, quasi come in albergo. Considerando poi quelli che sono i servizi comuni e disponibili gratuitamente, la piscina, i lettini, gli ombrelloni, le aree gioco attrezzate per bambini, i campi da beach volley e l'animazione (che però quest'anno data la situazione covid è stata soppressa), possiamo dire che tra i campeggi naturisti che abbiamo visitato fino ad ora, il Valalta è senza ombra di dubbio il numero uno. 

Valutazione

5 stelle

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