Val Trebbia (29 luglio 2018)

L'ultima domenica di luglio la trascorriamo al fiume.

Qualche tempo fa ci siamo imbattuti nel sito internet del gruppo TrebbiaNat, un simpatico gruppo naturista di amici che ha iniziato a frequentare in maniera costante un piccolo angolo di paradiso sul fiume Trebbia, la spiaggia soprannominata di Secchiello Selvaggio per l'abitudine goliardica dei frequentatori di vincere il caldo prendendosi a secchiate d'acqua di fiume. Arrivare alla spiaggia non è facile, soprattutto perchè per avere indicazioni su come raggiungerla occorre prima farsi riconoscere mettendosi in contatto con i referenti del gruppo. Questa modalità di accesso "controllato" non è arroganza elitaria, ma rappresenta una forma assolutamente condivisibile di protezione e salvaguardia della purezza del luogo nel pieno rispetto dei valori naturisti.    

Chi intende avvicinarsi con altri fini è avvisato !!

Dopo aver contattato i referenti via social e aver condiviso il nostro status di naturisti, iscritti all' Anita, abbiamo ricevuto le indicazioni stradali richieste e l'invito ad aggregarsi alla compagnia.

Partiamo quindi da casa la mattina presto, alle 07:15, guidiamo in autostrada fino a Piacenza, poi dopo essere usciti, iniziamo a risalire la Val Trebbia in direzione Genova. Dopo innumerevoli curve finalmente troviamo il luogo dove parcheggiare l'auto segnalatoci dai nostri amici e affrontiamo la difficile discesa verso il fiume.


La spiaggetta

La spiaggetta


Arrivati giù in fondo al sentiero ci imbattiamo nella prima spiaggia (tessile): qua cerchiamo il punto migliore per guadare il fiume, la zona naturista infatti si trova sulla sponda opposta. L'acqua non è altissima, arriva sopra al ginocchio, però occorre fare attenzione perchè la corrente è abbastanza forte e i sassi del greto pregiudicano in modo importante il nostro equilibrio. Con grande cautela, riusciamo infine a portarci dall'altra parte, quindi ci addentriamo nel bosco e dopo un po' di cammino troviamo i primi segni del presidio naturista, un campo da pallavolo e un campo da bocce, e incontriamo le prime persone, i naturisti del gruppo TrebbiaNat. Dopo le presentazioni di rito, lasciamo il contenitore con le nostre vivande all'ombra nell'area attrezzata con panche e tavoli, che useremo poi successivamente per consumare e condividere cibi e bevande in allegra compagnia, e ci sistemiamo per trascorrere la nostra giornata naturista.

Ci rendiamo subito conto della bellezza del luogo: il tratto di fiume di fronte a noi è racchiuso tra due anse con una parete rocciosa impraticabile sull'altra sponda che ne guida il corso, per questi motivi la riservatezza e salvaguardia del luogo sono garantite. L'acqua è limpidissima, nonostante qua il greto del fiume non sia sassoso come nel punto dove lo abbiamo guadato. Una spiaggetta sabbiosa rialzata quasi a terrazza sul fiume invita a stendersi al sole, mentre alle nostre spalle si sviluppa il bosco di piante frondose dove ripararsi quando il sole diventa inclemente.  

La mattinata trascorre veloce tra creme protettive (giornata molto calda) e bagni nell'acqua fresca e cristallina. Poi, giunta ormai l'ora di pranzo, ci raduniamo tutti all'ombra per condividere l'aperitivo e per consumare il pasto.

Sono questi momenti difficili da descrivere, l'atmosfera conviviale che si respira ci fa sentire immediatamente parte del gruppo nonostante sia la prima volta che veniamo alla spiaggia, ci sentiamo perfettamente a nostro agio soprattutto grazie alla cortesia e al grande senso di ospitalità dei nostri nuovi amici. Finito di pranzare compare anche una chitarra, così iniziano allegri cori sulle note dei classici italiani come accompagnamento al caffè (l'area è attrezzata benissimo con tutto ciò che serve, compreso un fornellino da campo a bombola).

Restiamo alla spiaggia fino alle 15:00, giusto il tempo per un ultimo bagno e per ringraziare i nostri ospiti, poi riprendiamo la strada di casa. Una giornata stupenda, trascorsa in compagnia in un clima amichevole e in un luogo incantato, abbiamo fatto naturismo vero, malgrado la distanza che ci separa, ci ripromettiamo di ritornare prima o poi.


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